Il ruolo degli spazi fisici per una scuola

Il tema degli edifici scolastici e degli spazi educativi è entrato ormai nella cultura della scuola e sono sempre più frequenti iniziative promosse dall’amministrazione centrale e dagli enti locali volte a promuovere la progettazione di nuove scuole o a fornire alle scuole mezzi e strumenti per riorganizzare gli ambienti scolastici con tecnologie e arredi innovativi.

I grandi enti finanziatori, nazionali e internazionali, dell’edilizia scolastica e i governi hanno maturato la convinzione che non è più sufficiente mettere a disposizione risorse finanziarie “a pioggia”. È necessario applicare una logica di costi-benefici in cui i benefici devono poter essere misurati anche in termini di ricaduta sul sistema scolastico dal punto di vista dei processi di apprendimento, delle pratiche educative, della qualità della vita della comunità scolastica. Questo approccio non richiede solo l’implementazione di una serie di interventi top-down come linee guida, misure di orientamento, vincoli qualitativi, azioni di formazione e accompagnamento, premialità per i progetti virtuosi. È necessario stimolare e promuovere iniziative sul territorio che si sviluppino in un’ottica bottom-up e che mobilitino le energie di scuole, reti di scuole e stakeholder favorendo la diffusione di una nuova cultura che integra progettazione degli spazi e pedagogia, design di interni e didattica.

Ambienti di apprendimento prototipali

Il consorzio dei ministeri dell’istruzione europei, European Schoolnet, ha ormai da tempo realizzato un ambiente prototipale di circa 250 metri quadri a Bruxelles dove dirigenti scolastici, docenti, decisori politici, fornitori di arredi e tecnologie si incontrano nell’ambito di progetti internazionali o visite di studio per sperimentare in prima persona come spazi fisici, strumenti tecnologici e arredi possano avere un ruolo di primo piano nell’applicazione di metodologie didattiche attive e centrate sullo studente.

La progettazione e l’allestimento di ambienti prototipali da realizzare a scopo dimostrativo è un aspetto che riguarda sia eventi formativi (si veda la “Scuola del Futuro” presentata da Indire alla Fiera Didacta 2019), che esperienze più stabili e radicate nel contesto scuola. Ne sono un esempio i “Future Labs” promossi dal ministero dell’Istruzione che hanno dato luogo a 28 poli scolastici in tutte le regioni italiane “per la formazione alla didattica digitale di tipo esperienziale e lo svolgimento di percorsi formativi continui, all’interno di istituzioni scolastiche individuate dagli Uffici scolastici regionali”.

Una mappa per la lettura dei contenuti della pubblicazione

Cosa è un Learning Lab

Gli ambienti citati quali il “Future Classroom Lab”, i “Future Labs”, i “Future Learning Labs” sono esempi di ambienti innovativi e prototipali in grado di rappresentare quella terra di mezzo tra la formazione docenti e la sperimentazione didattica con gli studenti. Alcune scuole hanno realizzato ambienti simili di propria iniziativa o con l’aiuto di finanziamenti specifici o sponsor locali. A volte si è allestito un Makerspace o un’aula 3.0 con lo stesso obiettivo di mettere a disposizione dei docenti un ambiente innovativo in grado di diffondere nella scuola una nuova cultura e sviluppare competenze attraverso meccanismi di formazione tra pari o attraverso lo sviluppo di comunità di pratica tra scuole vicine.

Le linee guida definiscono i Learning Lab come “ambienti di apprendimento flessibili che permettono di essere riconfigurati facilmente in base all’attività didattica da svolgersi. Il loro obiettivo è di permettere l’apprendimento innovativo ospitando attività didattiche che integrano nuove concezioni della pedagogia, delle competenze chiave e dell’apprendimento con supporto tecnologico. I learning lab coinvolgono e mettono in collegamento diversi stakeholder e promuovono una visione aperta della cultura”. I learning lab si trovano solitamente in scuole e università e vengono usati da studenti e insegnanti di queste istituzioni o di altre istituzioni del territorio.

Come realizzare un Learning Lab

Indipendentemente dalla natura o dalle dimensioni di un ambiente con tali caratteristiche è certo che realizzare un “Learning Lab” con queste caratteristiche non è un’impresa semplice e intraprendere un’iniziativa del genere significa prima di tutto coinvolgere risorse del territorio e un nucleo importante di docenti in un processo di progettazione e sviluppo professionale di medio-lungo periodo. Un tale processo attraversa quattro grandi step di processo: una fase di motivazione iniziale, una fase di fattibilità e preparazione, una fase di creazione del team e pianificazione e una fase finale di attuazione.

Le fasi di realizzazione di un Learning Lab

È oggi disponibile un documento unitario che contiene linee guida rivolte a dirigenti scolastici e docenti per supportare la progettazione, realizzare e utilizzare tali tipi di ambienti. Il documento “Costruire Learning Lab e ambienti di apprendimento innovativi” è stato realizzato da European Schoolnet con il supporto di Indire e degli altri partner del gruppo di lavoro “Interactive Classroom Working Group” e mette a disposizione un know-how sviluppato nel corso degli ultimi dieci anni.  

Il documento è strutturato in sei parti con una introduzione che si sofferma sulle diverse accezioni di ambiente innovativo per la scuola e che ripercorre la genesi dell’idea del primo Learning Lab realizzato a Bruxelles. Il terzo capitolo affronta le quattro fasi di implementazione di un Learning Lab lasciando poi spazio a una serie di studi di caso che esemplificano il processo delineato analizzando esperienze concrete. Modalità di utilizzo, benefici e impatto occupano la parte finale del documento aprendo una serie di linee di sviluppo e prospettive che assegnano ai Learning Lab un ruolo strategico nella diffusione di una cultura dell’innovazione e nella promozione di pratiche didattiche in grado di sfruttare le potenzialità di strumenti, risorse e configurazioni spaziali che possono rendersi disponibili a vario titolo.

Visita virtuale al Future Classroom Lab di Bruxelles

Scarica qui le linee guida >>>

Di Leonardo Tosi


(Foto archivio architetture scolastiche)

Il documento fornisce indicazioni utili su come progettare e utilizzare un “Learning Lab”.
I learning lab si trovano solitamente in scuole e università e vengono usati da studenti e insegnanti di queste istituzioni. Talvolta vengono anche utilizzati da studenti e insegnanti di altre istituzioni. Sono ambienti di apprendimento flessibili che permettono di essere riconfigurati facilmente in base all’attività didattica da svolgersi. Il loro obiettivo è di permettere l’apprendimento innovativo ospitando attività didattiche che integrano nuove concezioni della pedagogia, delle competenze chiave e dell’apprendimento con supporto tecnologico. I learning lab coinvolgono e mettono in collegamento diversi stakeholder e promuovono una visione aperta della cultura.

Tipologia: Presentazione libro

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