Oggi non è più possibile pensare all’innovazione della scuola senza ripensare gli ambienti di apprendimento. Le “Linee guida per il ripensamento e l’adattamento degli ambienti di apprendimento a scuola” sono il documento redatto con il contributo dei Ministeri dell’istruzione facenti parte dell’Interactive Classroom Working Group (ICWG) di European Schoolnet (EUN).
Alla stesura del testo hanno partecipato politici, consulenti, dirigenti scolastici e insegnanti di otto Paesi: Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Irlanda, Italia, Norvegia, Portogallo e Svizzera. L’Indire ha contribuito attivamente fornendo il proprio contributo di ricerca durante gli incontri dell’ICWG, in particolare con i ricercatori Leonardo Tosi e Samuele Borri.
Lo scopo di questo documento è fornire una chiave di lettura e di visione per le scuole che hanno maturato l’idea dello “spazio” quale elemento fondamentale dell’innovazione assieme alle nuove tecnologie per la didattica.
Una scuola può essere costruita da zero, oppure può essere riadattata modificando la vecchia concezione a partire dalla quale è stata costruita. Allora, che tipo di interventi pratici possono fare le scuole per rendere più efficace un’azione educativa moderna, in linea col nostro tempo? C’è un passo nell’introduzione che chiarisce bene lo spirito della proposta contenuta: “Non esiste una soluzione, e ciò che funziona in un posto può non funzionare in un altro. L’intento di questo documento […] è di ispirare dirigenti scolastici e insegnanti, aiutarli a ripensare l’attuale pratica didattica in aula e mostrare come anche dei piccoli cambiamenti nelle aule esistenti e negli altri spazi di una scuola possano avere un impatto importante sull’insegnamento e sull’apprendimento”.
Vediamo come si sviluppano i contenuti di queste nuove linee guida. La sezione 2 del documento espone un’indagine di ricerca nella quale vengono affrontate le implicazioni pedagogiche, a partire da una analisi sulla definizione di “spazio di apprendimento”, e da una rassegna di risultati di ricerca sul campo, dai quali scaturisce una conferma del ruolo indispensabile dello spazio a favore di un apprendimento attivo per la scuola che si proietta verso il futuro. Nella terza sezione, una sintesi molto chiara spiega come lo spazio crei benefici per gli insegnanti e per gli studenti. Nella sezione 4 viene discusso il Future Classroom Lab di European Schoolnet” alla luce delle cosiddette zone di apprendimento (ovvero ricercare, creare, presentare, interagire, sviluppare). In questa sezione una parte importante è dedicata agli orientamenti futuri, anche in termini di investimenti della Commissione europea, relativi all’esperienza del Future Classroom Lab e dei progetti correlati con iTec. Con la quinta sezione vedremo quali sono le indicazioni per la configurazione di un Future Classroom Lab. Nella sezione numero 6 vengono poi offerti agli insegnanti alcuni strumenti utilissimi, in grado di sviluppare gli opportuni passaggi di verifica, con un approccio ragionato che induce a riflettere con attenzione, prima di mettersi al lavoro per modificare gli spazi scolastici nel quale il docente opera. A concludere il documento, una panoramica nazionale ed europea che descrive, anche attraverso alcuni studi di caso, lo stato dell’arte sul tema dell’innovazione tecnologica, degli interventi realizzati e di quelli di prossima realizzazione.
Linee guida per il ripensamento e l’adattamento degli ambienti di apprendimento a scuola (PDF) >>>
Di Giuseppe Moscato
(Foto archivio architetture scolastiche)